prov. di caserta

Marcianise (Ce), corso Raffaele Musone

Marcianise (Ce), corso Raffaele MusoneAlcuni studiosi locali pensano che Marcianise sia stata costruita durante l’impero Romano per come sono fatte le strade del centro storico e perché negli ultimi anni è stato trovato un castrum, un’antica postazione militare romana. Altri ricercatori affermano che la città sia stata costruita durante il 300 d.C. dagli Ostrogoti che cercavano un rifugio dopo aver perso la guerra contro i Bizantini. Al momento non esiste alcuno studio archeologico e nemmeno storico che definisce con precisione il periodo in cui la città è stata realmente costruita. Molte tombe antiche sono state distrutte dai tombaroli e gli scavi archeologici finora non hanno fornito alcun risultato sicuro. È molto probabile che gli Ostrogoti si siano uniti al popolo nativo degli Oschi che vivevano nella vicina città di Trentola. Si sa da documenti dell’abbazia di Monte Cassino, che vi era nel territorio un convento chiamato “Monasterium San Benedictus in Lauriano” che per vari secoli ha avuto diversi possedimenti, come riportato da diversi documenti notarili. Da uno di questi documenti veniamo a sapere che uno dei primi nomi della città è stato “Marcenisi in Liburia”. Dunque nei documenti antichi la zona era chiamata Liburia. Nel periodo medievale il territorio di Marcianise divenne progressivamente paludoso a causa delle continue inondazioni del fiume Clanio, detto anche Laneo, in seguito deviato a fornire l’acqua necessaria alle vasche per la coltivazione della Canapa. La supposizione che un tempo il laneo lambisse il territorio all’altezza del omonimo rione Clanio, crolla dall’analisi dei documenti che citano appunto come alcune terre donate al suddetto mostastero di Loriano, fossero in vicinanza di “Ponte Rutto”, che quindi era un ponte gettato per attraversare tale fiume. Una parte dell’architettura dell’area centrale e più antica di Marcianise risale al 700 d.C. Le strade del centro sono molto strette e spesso hanno grandi arcate alle loro estremità, alcune delle quali erano probabilmente usate nell’antichità come porte di accesso. Nel 1300 d.C. Marcianise ha cominciato il suo sviluppo territoriale. Le paludi si sono prosciugate e i terreni sono diventati sempre più coltivabili. Le vecchie zone di campagna sono state trasformate in aree residenziali. Crebbe la sua importanza anche dal punto di vista economico ed i fondi di Trentola e di Loriano vennero donati come feudo a Sergio Orsino, signore di Acerra il 17/10/1349. Nel prosieguo i destini delle due terre si separarono. Segue il figlio Nicolò poi Gabriele, duca di Venosa, marito di Caterina Caracciolo il quale ha una figlia, Maria Donata, che va in sposa, nel 1443 a Pirro del Balzo. Dopo vari passaggi il possesso passa ai Caracciolo ed in seguito ai Guevara Suardo. Nel 1436 Marcianise dopo una debole resistenza viene occupato dalle milizie di Re Alfonso I d’aragona, durante la sua conquista del Regno di Napoli. Nel 1647 fu occupata dalle milizie del Duca di Guisa durante il suo tentativo di cacciare gli spagnoli. Durante il 1500 d.C. Marcianise e molte città vicine sono state colpite dalla siccità. Nello stesso periodo si è verificata anche un’epidemia di colera. Un’antica leggenda racconta che il popolo era disperato perché la siccità aveva compromesso tutte le coltivazioni e la gente continuava a morire di colera. I cittadini chiesero allora un miracolo a Gesù e trasportarono una statua di legno del crocefisso per le strade della città, invocando la pioggia. Durante l’ultima settimana di luglio 1706 un nubifragio colpì la città e i cittadini gridarono al miracolo. Alcuni storici pensano che tra alla fine del 1700 Napoleone Bonaparte fosse ospite a Castel Loriano, uno degli edifici più antichi della città. Questa convinzione deriva dal fatto che per molto tempo il castello è stato abitato dai militari francesi. Nel 1860 due monarchici sono stati condannati a morte perché avevano partecipato al movimento contro Garibaldi. I due erano insorti per difendere i medaglioni della famiglia reale borbonica che erano appesi a pochi metri dalla fontana municipale e che dovevano essere distrutti per legge. Nel 1872 il re Vittorio Emanuele II ha scritto un decreto nel quale dichiara che Marcianise è una città e non più un piccolo centro agricolo.

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