prov. di caserta

Capua (Ce), Piazza dei Giudici e corriera

Capua (Ce), Piazza dei Giudici e corrieraLa Città dopo aver vissuto un lungo periodo di splendore (vedi Capua antica, seconda città Italica per estensione e popolazione subito dopo Roma) con il progressivo indebolimento dell’Impero romano d’Occidente si ritrovò sempre più esposta ad attacchi esterni e nel 455 Genserico, prima di espugnare Roma la saccheggiò.Da quel momento drammatico,la città si spopolò e sopravvisse solo sotto forma di piccoli villaggi. Ridotta ormai a una serie di ruderi e continuamente sottoposta alle scorrerie dei Saraceni,Capua antica fu quasi totalmente abbandonata e la popolazione si trasferi in una nuova cittadina ubicata presso il monte Triflisco,costruita dal Conte Landolfo per volere del Principe di Benevento Sicone che in suo onore prese il nome di Sicopoli (terzo decennio del IX sec). Il conte Landone, valutando la scarsa protezione offerta dal modesto insediamento di Sicopoli, decise di ricostruire la nuova sede comitale sulle rovine di Casilinum (856), divenne così durante il X secolo la capitale del Principato di Capua, stato autonomo esteso su tutta la Terra di Lavoro fino al confine nord distinto dal fiume Garigliano, dominando su cittadine e borghi strategici, quali Caserta, Teano, Sessa, Venafro e Carinola; potenziandosi ulteriormente, arrivò a dominare anche sul Ducato di Napoli, su Montecassino, sede dell’importante Abbazia, e su Gaeta, importante porto tirrenico. Verso la fine del medesimo secolo, Capua raggiunse il suo apogeo: il Principe Pandolfo I Testadiferro (961 – 981), riunificò i domini dell’Italia longobarda meridionale, inoltre venendo in aiuto di Papa Giovanni XIII, esule da Roma tra il 965 ed il 966, ottenne l’elevazione di Metropolita per la Chiesa Capuana. L’anno 1059 rappresenta la fine del potente Principato longobardo, infatti il conte normanno di Aversa Riccardo I Quarrel, ne opera la conquista. Durante la dominazione Normanna la città cominciò ad avere un’importanza strategica sempre maggiore, sia dal punto di vista militare che commerciale; essa divenne in poco tempo un florido porto fluviale, racchiuso all’interno di una forte cinta muraria. Dopo appena cinquant’anni dall’occupazione di Riccardo I, la città pagò lo scotto di essere un centro strategicamente importante: essa fu occupata da Arrigo VI di Svevia che ne ordinò la demolizione delle mura, in seguito ricostruite. Federico II decise di edificare le due torri a difesa dell’adiacente ponte romano,tra le quali venne realizzato un arco di trionfo di mirabile fattura, demolito all’epoca di Carlo V per motivi militari. Durante il conflitto tra Svevi e Angioini la città subi continui attacchi che portarono alla demolizione e ricostruzione delle mura e di alcuni edifici cittadini. Con l’ascesa degli Angioini, la città divenne sede Della “Magna Curia” incrementando ulteriormente la sua importanza nell’amministrazione regia. In epoca aragonese, Capua visse un periodo molto tranquillo, visitata spesso dal Re, divenendo cosi anche un importante centro culturale. Durante il regno di Federico I d’Aragona (incoronato nel duomo cittadino) la città fu scossa da un evento drammatico: “Il Sacco di Capua del 1501 ad opera di Cesare Borgia. Egli entrò con inganno nella cittadina,promettendo di risparmiare i suoi cittadini già stremati dall’assedio,e appena fu all’interno diede l’ordine ai suoi uomini di cominciare il saccheggio. Durante questo tragico evento morirono alcune migliaia di capuani. Con l’avvento degli spagnoli, terminò per Capua la sua storia politica e continuando,viceversa quella di città prospera e di munita piazzaforte.