prov. di salerno

Battipaglia (Sa), Piazza Francesco Conforti

Battipaglia (Sa), Piazza Francesco ConfortiUfficialmente nata per volontà di Ferdinando II di Borbone come “colonia agricola” nel 1858, il governo del Regno delle Due Sicilie fece costruire il primo nucleo urbano (le cosiddette “Comprese”) per ospitare i terremotati di Melfi, fornendo a questi i mezzi necessari per sfruttare agricolamente questa porzione di Piana del Sele. Pur avendo origini risalenti all’XI secolo, Battipaglia rappresentò il migliore auspicio all’idea di bonifica delle aree paludose e malariche, trasformando la Piana del Sele in una delle zone più fertili e industriose del Sud. Il toponimo compare in un documento di Roberto il Guiscardo del 1080 in cui si confermava il possesso dei terreni tra il Sele e il Tusciano alla Chiesa di Salerno. Battipaglia divenne Comune autonomo con Regio Decreto il 28 marzo 1929 costituito da parti dei comuni di Eboli e Montecorvino Rovella dall’impegno di Alfonso Menna, dirigente degli affari generali del Comune di Salerno. Il 1943 è l’anno più doloroso nella storia di Battipaglia. Violentissimi bombardamenti anglo-americani nei mesi di giugno-settembre 1943, rasero al suolo completamente la città. La stima ufficiale dei costi umani è di 117 vittime, ed il Presidente della Repubblica nel 2006, Carlo Azeglio Ciampi, ha conferito al Comune la Medaglia d’argento al merito civile. La distruzione della città negli attacchi aerei cominciati il 21 giugno 1943 e terminati il 14 settembre, fu operata con i bombardieri statunitensi “Thunderbolt P-47″, volando a bassa quota e sganciando bombe a grappoli. Il grande regista William Wyler, nel 1943, essendo regista di guerra e Maggiore dell’Aviazione militare americana, documentò le cose facendo montare le telecamere direttamente sui bombardieri in azione per rendere bene l’effetto delle bombe. I filmati documentaristici bellici del grande regista molto legato all’Italia, ed autore nel 1953 del film Vacanze romane sono stati per anni coperti dal segreto militare ed ora giacciono inutilizzati nella Cineteca della Rai. Essi documentano la tragedia della popolazione di Battipaglia e l’importanza strategica della città come nodo ferroviario, stradale ed aeroportuale, con l’aeroporto di Montecorvino che l’11 settembre 1943 era in mano americane e dopo due giorni tornava ai tedeschi per essere riconquistato dagli americani al termine di strenui combattimenti. Alcuni filmati sui cieli di Battipaglia sono presenti anche nel film dedicato agli squadroni dei terribili bombardieri, dal titolo che li richiama e montato tre anni dopo Thunderbolt! (1946). Distrutta quasi completamente dai bombardamenti del 1943, Battipaglia fu ricostruita in tempi brevi, grazie alla tenacia dei suoi abitanti e alle risorse del territorio.”Terra Promessa”, a cui affluirono sempre più numerose dall’entroterra correnti migratorie, nel miraggio di un lavoro, conobbe un incredibile incremento demografico tra il 1951 e il 1960, superando più del doppio quello del vicino comune di Eboli, di cui era stata frazione. Da colonia agricola a comune rurale, a città nuova, nel 1960 Battipaglia divenne polo di sviluppo industriale. Alle tradizionali industrie di trasformazione dei prodotti agricoli, si affiancarono industrie siderurgiche e di apparecchiature elettriche a ciclo continuo. In linea con i tempi, si guardò alle trasformazioni dell’età post-industriale, con insediamenti ad alta tecnologia, dai cavi elettrici alle fibre ottiche, alle telecomunicazioni. Venne realizzandosi, nel territorio di Battipaglia, “una felice coesistenza di poli agro-alimentari, collegati alla vocazione agricola della Piana del Sele e produzioni ad elevato contenuto tecnologico, con un denominatore comune, rappresentato dall’innovazione e dal miglioramento continuo”. Nel 1986 Battipaglia fu segnalata tra i cento comuni di Italia che, per il progresso economico e civile conseguito, avevano contribuito a rendere più grande l’Italia nella storia dei quarant’anni della Repubblica. Battipaglia rappresenta “una storia per molti versi emblematica di un lungo ed arduo cammino contrassegnato dalla tenace laboriosità di generazioni e generazioni, che hanno saputo costruire con il lavoro ed il sacrificio una società e un piccolo mondo fondati sul progresso economico civiile”.